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La trascrizione e l’annotazione di un brand

Il brand, come tutte le risorse, può subire delle variazioni e delle modifiche formali nel corso di validità. Di conseguenza, è necessario aggiornare un marchio registrato, per evitare inutili contestazioni o obiezioni da parte di terzi soggetti.

Le modifiche di titolarità di un brand?

Senza alcun ombra di dubbio, il brand può “passare di mano”, per la serie una variazione della titolarità soggettiva, in virtù di una cessione, oppure per una fusione per incorporazione societaria. Di conseguenza, la registrazione marchio verrà acquisita dal nuovo titolare, che potrà così beneficiare dell’avviamento commerciale conseguito dal brand nel corso dei suoi anno di validità.

Le modifiche formali di un brand

Altro genere di modifiche possono riguardare lo stesso titolare attuale del brand, ossia la società titolare della registrazione di un marchio potrebbe avere la necessità di mutare l’indirizzo della sede legale, spostando così gli uffici da un indirizzo ad un altro. Anche in questo caso, risulterà consigliabile aggiornare le informazioni del titolare, depositando un’apposita richiesta presso il ministero dello Sviluppo Economico Italiano. L’aggiornamento dei dati serve per allineare i dati attuali del titolare esclusivo con quelli formali del brand, per evitare inutili criticità o contestazioni.

I costi delle modifiche / aggiornamenti di un brand

I costi d’aggiornamento dei dati e delle variazioni intervenute nel corso della validità di un brand risultano differenti, più che altro perché le attività sono di diversa tipologia e complessità. Di conseguenza, il costo della la variazione soggettiva di un brand può essere messa sullo stesso piano al quanto costa registrare un marchio, per la serie un’attività di cessione e di successiva trascrizione possono risultare articolate e complesse. Ben diversa risulta il costo per l’annotazione di un brand, infatti una sola richiesta ministeriale sarà sufficiente per aggiornare i dati o l’indirizzo del richiedente.

Quando può convenire effettuare tali modifiche al brand?

Certamente la data di rinnovo decennale può essere un momento strategico per valutare le possibili modifiche, l’aggiornamento del registrare un marchio, infatti, gli aggiornamenti formali potrebbero essere inseriti nella richiesta di rinnovo del brand. Discorso diverso riguarda la variazione di titolarità del brand, visto e considerato che si tratta di un’operazione distinta ed autonoma che, quindi, non può essere ricompresa nell’attività di rinnovo dell’efficacia decennale di un marchio.

Il nostro Studio specializzato potrà consigliarvi sull’opportunità  e sulla tempistica migliore per effettuare le modiche che riguardano il Vostro brand, al fine di consentirvi di continuare a sfruttare al meglio le opportunità della tutela esclusiva del registrare marchio.

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La creatività grafica ed il logo registrato

Una delle richieste più gettonate dei nostri clienti è quella che concerne il logo registrato,  ossia comprendere se i propri disegni, illustrazioni, magari realizzati inizialmente a mano e, poi, rielaborati con software grafici possono o meno essere tutelati in esclusiva.

Le esigenze del creativo

Prima di tutto è necessario comprendere le esigenze specifiche del creativo che si rivolge allo studio legale specializzato, per poterlo seguire al meglio. E’ dentologicamente corretto far comprendere al creativo che non sarà possibile tutelare tutti i disegni, illustrazioni, loghi ecc., con l’utilizzo della registrazione logo, questo perché non avrebbe senso e risulterebbe troppo dispendioso da un punto di vista economico.

Cosa consigliare al creativo?

Certamente spiegare che dovrebbe selezionare alcuni dei lavori grafici realizzati, quelli che reputa maggiormente identificativi e, magari, dotati di un valore aggiunto rispetto a quelli realizzati dai competitors. Di conseguenza, lo studio specializzato dovrebbe prospettare al creativo di registrare un logo solo se dotato di tutti quegli aspetti di originalità, distintività ed innovazione che, presumibilmente, potranno colpire aziende e società nella scelta dei concept grafici da adottare.

Il ruolo dello studio legale specializzato

Visto e considerato che lo studio legale deve osservare scrupolosamente degli obblighi deontologici nei confronti dei propri clienti, è opportuno che il professionista di turno prospetti al creativo che si rivolge al proprio studio l’opportunità, ma anche le controindicazioni del registrare logo, per la serie se ne valga effettivamente la pena, facendo investire a ragion di causa e a ragion veduta nello strumento legale prescelto. Di conseguenza, ciascun creativo è obbligato a richiedere parei mirati, magari consultando più di un professionista sulla stessa questione d’interesse.

L’investimento del creativo

Arriviamo all’aspetto che, spesso e  volentieri, risulta più critico, per la serie quanto costa registrare un logo al creativo. Tenere il proprio logo nel cassetto può risultare una soluzione di comodo nell’immediato, per la serie, attendo di ricevere delle offerte d’acquisto reali da aziende e società,  visto e  considerato che dispongo del file sorgente e delle mail che attestano la mia titolarità esclusiva. Purtroppo, l’idea di mostrare il proprio progetto grafico confidando nell’assoluta confidenzialità di controparte può venire frustato e deluso, una volta che il file viene inviato oppure mostrato, inevitabilmente si corrono dei rischi di plagio e contraffazione.

Conclusioni

Purtroppo non esiste una soluzione “valida per tutte le stagioni”, ossia ogni fattispecie è diversa dall’altra, quindi, ogni situazione dovrà essere esaminata nei dettagli, contestualizzandola agli attori della vicenda e pesando i pro ed i contro. La registrazione di un marchio resta un valido strumento di protezione, da adottare da fattispecie a fattispecie, per poterne beneficiare realmente di tutti i possibili vantaggi esclusivi.

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Il brand a sostegno del brevetto d’invenzione

Gli strumenti di tutela della Proprietà Industriale svolgono funzioni ben precise, mentre non risulta infrequente che la creatività umana partorisca invenzioni, trovati tecnologici che risultano ibridi, oppure a metà strada tra  l’invenzione ed il brand. Ecco perché, spesso e volentieri, il professionista deve ricorrere alla propria esperienza, maturata sul campo, per adottare un marchio registrato che, magari, si adatta meglio alle esigenze dell’utente.

Alcuni esempi concreti

Ci sono invenzioni di natura procedimentale, sequenze di operazioni, meccaniche e non, che potrebbero essere facilmente bypassabili da terzi soggetti nell’inevitabile sviluppo tecnico-industriale. Ecco perché, il know-how segreto può rivelarsi preferibile per alcune invenzioni ma, al tempo stesso, registrare marchio può certificare e legittimare una tutela esclusiva. Abbiamo affrontato casi di bottiglie di spumate lasciate fermentare e conservate in mare, oppure moduli abitativi di ultima generazione che erano caratterizzati da dei procedimenti di operazioni, più che vere e proprie invenzioni tecniche.

Come procedere in questi casi?

Come anticipato, il brevetto d’invenzione, oppure il modello per modello d’utilità potrebbero rivelarsi non consoni, oppure riduttivi a far conseguire una tutela concreta, ecco perché la registrazione marchio potrebbe, sia pure indirettamente, certificare il nuovo procedimento ideato e realizzato, necessario per far conseguire un risultato tecnologicamente innovativo, oppure che consenta di ottenere una nuova applicazione industriale. Ovviamente,  il brand non è una soluzione che si adatta in tutte le fattispecie, quindi, un attento e previo esame sul caso di specie risulta altamente consigliabile.

I vantaggi che si possono conseguire

Il primo vantaggio, certamente non trascurabile, è quello di natura economica, per la serie il quanto costa registrare un marchio risulta sempre più conveniente del brevetto d’invenzione, sebbene il brand svolga una differente funzione protettiva.  In aggiunta, il rinnovo è teoricamente possibile all’infinito e viene fatto su base decennale, per la serie il possibile investimento viene facilmente spalmato di anno in anno, oltre a restare vita natural durante nella titolarità esclusiva del richiedente.

Conclusioni

Tutto sopra considerato, vogliamo sgombrare il campo dal definire i due strumenti legali siano intercambiabili, per la serie registrare un marchio non può sostituire gli obiettivi che si prefigge il brevetto d’invenzione, ognuno di essi ha modalità d’impiego, presupposti legali ben differenti e delineati. Il nostro compito è quello di indicare delle soluzioni alternative, che possono essere applicate sulla base delle specifiche esigenze imprenditoriali, che variano da situazione a situazione.

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Anche i Notai scoprono l’importanza del brand

Una delle novità che abbiamo recentemente costatato, è quello dell’interessamento anche dei Notai per il marchio registrato. Questa è certamente una sorpresa, visto e considerato che i Notai hanno sempre goduto di una fama e reputazione professionale, per il ruolo di pubblico ufficiale svolto all’interno delle comunità cittadine.

Cosa è cambiato rispetto al passato?

Indubbiamente anche i Notai hanno compreso che la visibilità oramai passa per il web, per i canali social, quindi, anche la loro figura professionale necessita o, quantomeno, può risultare utile, l’adozione della registrazione marchio. Anche il Pubblico ufficiale deve stare al passo con i tempi correnti, quindi, le nuove leve non disdegnano di adottare tali strumenti legali per promuovere la propria attività.

Come si orienta la strategia di promozione del Pubblico Ufficiale?

Indubbiamente, registrare un marchio che corrisponda al proprio nome e cognome, il cosiddetto patronimico, può risultare la scelta preferibile, ossia una tutela esclusiva che garantisce equivoci su eventuali casi di omonimia, tentativi di agganciarsi in maniera parassitaria da parte di professionisti che abbiano un nome e cognome identici o similare ecc. Ciò non toglie, che si possa optare per un diverso brand, magari un logo che contraddistingua uno studio notarile, magari associato.

L’investimento dello studio notarile

Apparato che il brand risulti libero e depositabile, riteniamo che non ci siano problemi particolari per quanto concerne il valutare il quanto costa registrare un marchio, infatti, solitamente una tutela legale esclusiva nazionale risulta più che sufficiente per uno Studio notarile. Ecco perché un investimento certamente gestibile, potrà conferire magior rinomanza e visibilità per lo studio notarile.

Aspetti pratici da considerare per gli sudi notarili

Uno degli aspetti salienti del brand è quello di contribuire all’indicizzazione del proprio nome su Google, ecco perché, soprattutto peri neo-notai, può contribuire a far conoscere il nuovo Studio e  ritagliarsi una prima consolidata fetta di mercato, rispetto agli studi notarili già avviati nel territorio italiano. Di conseguenza, la registrazione di un marchio può rivestire un pratico strumento legale di promozione e di valorizzazione del proprio Studio.

Conclusioni

Siamo ovviamente disponibili ad approfondire i possibili risvolti pratici del registrare marchio a tutti quei studi notarili che volessero conoscercene di più su questo duttile strumento legale che può conferire maggior risalto alle proprie professionalità.

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Avere un portafoglio clienti impone di avere un brand

Molti fornitori che operano nei vari segmenti di mercato prescindono, quantomeno inizialmente, dall’avere il proprio marchio registrato.  Con il passare del tempo, il gap dovrebbe essere colmato, visto e considerato che i propri clienti, soprattutto quelli notori pretendono che anche i propri fornitori si adeguino.

I clienti notori impongono la tutela del brand ai propri fornitori

Accade, orami sempre più spesso e volentieri, che le grosse aziende, società ecc. chiedano ai propri fornitori di conformarsi alla policy aziendale, per la serie la partnership imprenditoriale comporta tutta una serie di obblighi, tra i quali ricade certamente registrare marchio.  Trattasi di una questione d’immagine aziendale, ossia l’intera filiera produttiva deve essere improntata all’innovazione, all’effettiva tutela legale esclusiva, come se fosse un corpo unico.

In quali segmenti di mercato tale policy è più evidente?

Oramai non ci sono segmenti più fidelizzati rispetto ad altri, certamente comporti quali quello automobilistico, quello alimentare, quello della moda hanno iniziato il trend della registrazione marchio. Oggi come oggi, anche i piccoli artigiani, che collaborano stabilmente con le grandi aziende e società, sentono forte il senso d’appartenenza e, quindi, si adeguano e si conformano alle guidelines, è nel loro interesse farlo.

Conformarsi alla policy, ma ottimizzando l’investimento

Le linee guida dei clienti più importanti comportano però di investire in maniera ponderata, vale a dire ci si limiterà a valutare il quanto costa registrare un marchio nella sola Italia, nell’ipotesi in cui si operi esclusivamente nel territorio nazionale. Infatti, non avrebbe certamente senso investire anche all’estero, solo per una questione d’adeguamento al profilo internazionale del cliente che traina il proprio business. In buona sostanza, cisi deve sempre rapportare alla propria dimensione produttiva e alla presenza territoriale del proprio business,  senza dover necessariamente riconcorrere il proprio cliente  di punta.

Altri aspetti significatici da sottolineare per i fornitori

Uno degli aspetti che, solitamente, denota un certo spirito corporativistico dei fornitori rispetto ai propri clienti di punta, è quello di selezionare e, poi, scegliere il professionista che già segue e cura la registrazione di un marchio del proprio cliente. In questa maniera, risulterà ancora più evidente “lo spirito di corpo”, l’allineamento dei fornitori alla policy aziendale e societaria dei migliori clienti.

Il nostro Studio legale specialistico è a Vostra disposizione per approfondire tutte le tematiche che riguardano il registrare un marchio, sia in ambito nazionale che in quello internazionale, che possano consentirvi di adeguarvi alle guidelines dei propri principali clienti.

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Le tipografie: un valido alleato per la nascita di un brand

Spesso e volentieri si sottovaluta il ruolo delle Tipografie e delle cartotecniche nella creazione di un qualsivoglia brand. Infatti, le prove, i test tipografici, la realizzazione del packaging sui nascenti prodotti, gioca un ruolo di fondamentale importanza sul marchio registrato.

IL ruolo cartaceo riveste ancora un certo appeal, soprattutto per questi prodotti che, tradizionalmente, vengono imballati e commercializzati grazie ad un packaging che può fare la differenza rispetto a quello dei competitors. Infatti, registrare un marchio significa che il brand deve avere una resa cartacea significativa, ossia colpire visivamente ed attrarre i consumatori grazie alla lucentezza delle carta, lo spessore, il pregio delle finiture, i dettagli ecc.

Alla luce di ciò, è sempre opportuno avvalersi di un fornitore qualificato, possibilmente specializzato, che disponga di tecniche digitali all’avanguardia, soprattutto per chi, in fase di start-up,  necessita di stampare dei bassi quantitativi di scatole e di packaging. Di conseguenza, colui che abbia l’intenzione di procedere con la registrazione di un marchio, dovrebbe premunirsi di affidarsi ad un tecnico tipografo d’esperienza in grado di effettuare, per tempo, tutte le verifiche grafiche e cartacee del caso, prevenendo eventuali criticità che si possano presentare.

La scelta della carta ad hoc, della grammatura, del peso, della stampa digitale, oppure a caldo, dei dettagli da curare, di comune accordo con il grafico, faranno certamente la differenza rispetto ai competitors, soprattutto in quei segmenti di mercato che risultano saturi, quindi, dove qualsivoglia elemento d’appeal può fare la differenza tra il vendere ed il non vendere. Ecco perché registrare un marchio lo si deve vedere anche alla prova del packaging, per comprendere la giusta presentazione e valorizzazione del prodotto prima della sua uscita sul mercato.

Risulta scontato evidenziare che l’investimento del quanto costa registrare un marchio non possa ricomprendere anche i costi tipografici della cartotecnica, solitamente impegnativi e legati alla qualità della carta che verrà scelta per contraddistinguere la confezione del prodotto da mettere sul mercato. Ciò non toglie che l’investimento tipografico consentirà di verificare effettivamente come il brand ideato e, poi, registrato si presenti al grande pubblico, quali reazioni e quali emozioni possa suscitare nel possibile acquirente.

Il nostro studio specializzato resta a Vostra disposizione per approfondire la tematica d’interesse e fornirVi alcuni suggeriemnti utili che potrebbero indirizzarVi nella scelta del possibile fornitore che possa fare al caso Vostro.

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