Perché molte persone trovano difficoltà a registrare i loro prodotti ai sensi della legge sui brevetti?

Perché molte persone trovano difficoltà a registrare i loro prodotti ai sensi della legge sui brevetti?

Vi siete mai chiesti perché vi sembra di girovagare in un labirinto quando cercate di conseguire la brevettabilità sulla vostra invenzione rivoluzionaria? Dalla decifrazione del gergo legale, alla gestione di documenti che sembrano moltiplicarsi come conigli, il viaggio verso la registrazione del brevetto può essere semplice come uno scoiattolo in preda a una crisi di zuccheri. Quindi, prendete il vostro cappello da pensatore e tuffiamoci nel meraviglioso mondo del perché molti di noi trovano questo processo un po’, effettivamente, brevettualmente impegnativo.

  • Il linguaggio del legalese dell’ufficio brevetti

Il linguaggio usato nei documenti brevettuali può far grattare la testa anche al più eloquente dei parolieri. Tutti quei “di seguito”, “per cui” e “nonostante quanto sopra” possono sembrare un codice segreto, progettato per tenere i comuni mortali fuori dal gioco dei brevetti. Se siete interessati a Registrare un prodotto ai sensi della legge sui brevetti, dovreste farvi aiutare da degli esperti.

  • Il pandemonio cartaceo dell’ufficio brevetti

La quantità di moduli, documenti e dichiarazioni da compilare potrebbe far sembrare la vostra scrivania colpita da un tornado di carta. E non dimentichiamo le scadenze associate alle domande di brevetto. Se non ne rispettate una, il vostro sogno di protezione brevettuale potrebbe andare in fumo. Le persone si trovano ad annegare in un mare di scartoffie, alle prese con domande del tipo: “Ho bisogno del modulo 12B o del modulo 12C? Oppure è il modulo 12D?”

  • La necessità di soddisfare il requisito di novità

Ecco una novità: per ottenere un brevetto, la vostra invenzione deve essere nuova. Questo requisito di novità può sembrare ragionevole all’inizio, ma è qui che le cose possono diventare complicate. Gli esaminatori dei brevetti sono come dei moderni Sherlock Holmes, che setacciano Internet ed i database alla ricerca di qualsiasi prova che dimostri che la vostra invenzione rivoluzionaria non è poi così rivoluzionaria. Registrare un brevetto è una battaglia d’ingegno, e non tutti ne escono vincitori. Le infinite sfumature dell’ovvietà. Diciamo che avete superato il requisito della novità, ma ora dovete affrontare il prossimo ostacolo: l’ovvietà. La vostra idea non può essere solo una piccola, ovvia modifica di un qualcosa che già esiste. La legge sui brevetti ama le zone grigie e decidere se la vostra creazione è sufficientemente inventiva può sembrare come cercare di orientarsi in una foresta nebbiosa.

  • Il dilemma del brevetto “fai-da-te” vs. brevetto con un professionista

Con tutte queste sfide in mente, alcuni audaci decidono d’affrontare da soli la procedura di registrazione del brevetto. Altri optano per l’aiuto di avvocati o consulenti brevettuali, che conoscono bene il labirinto legale. L’assunzione di un professionista può alleggerire l’onere, ma può intaccare il portafoglio. Tuttavia, il costo può essere basso per un marchio registrato. Decidere quale strada intraprendere quando ci si rivolge all’ufficio brevetti diventa un vero e proprio rompicapo. Sebbene l’intenzione alla base dei brevetti sia nobile – incoraggiare l’innovazione, concedendo diritti esclusivi agli inventori – non è un segreto che la strada per la registrazione dei brevetti sia costellata di complessità.

Somiglianze e differenze tra marchi e brevetti

Somiglianze e differenze tra marchi e brevetti

I marchi ed i brevetti sono entrambe delle forme di tutela della proprietà intellettuale, utilizzate per proteggere diversi tipi di beni.

La storia dei marchi e dei brevetti può essere fatta risalire alle civiltà antiche, dove gli artigiani utilizzavano dei segni distintivi per identificare il proprio lavoro e per distinguerlo da quello degli altri. Tuttavia, i moderni sistemi legali per la protezione di marchi e brevetti si sono sviluppati solo molto più tardi.

Le prime leggi sui brevetti sono state istituite a Venezia nel 1474, dove il governo ha concesso un monopolio di 14 anni su alcune invenzioni per incoraggiare l’innovazione. Le prime leggi sui marchi sono state istituite nel Regno Unito alla fine del 1700, con l’approvazione dello Statuto di Anna nel 1710, che concedeva ad autori e ai stampatori il diritto esclusivo di pubblicare le loro opere.

Negli Stati Uniti, la prima legge sui brevetti fu approvata nel 1790, con il Patent Act del 1790. Questa legge concedeva brevetti in qualsiasi campo dell’arte, macchina, fabbricazione o composizione di materia nuova e utile, o per qualsiasi miglioramento nuovo e utile della stessa. La prima legge sui marchi fu approvata nel 1870, con l’approvazione del Trademark Act del 1870, che garantiva la protezione dei marchi per un qualsiasi marchio utilizzato in commercio.

Nel corso del tempo, le leggi che regolano i marchi ed i brevetti si sono evolute per soddisfare le mutevoli esigenze della società e della comunità imprenditoriale. Oggi le leggi sui marchi e sui brevetti sono regolate da trattati e dalle convenzioni internazionali, come la Convenzione di Parigi per la protezione della proprietà industriale e l’Accordo TRIPS, che stabiliscono standard minimi per la protezione dei diritti di proprietà intellettuale.

Un marchio è un simbolo, una parola o una frase utilizzata per identificare e distinguere i prodotti o i servizi di un’azienda da quelli di un’altra. I marchi sono utilizzati per proteggere i nomi dei marchi, i  loghi e gli slogan e possono includere qualsiasi cosa, da parole, frasi, loghi, simboli o persino colori.

Il brevetto, invece, è un monopolio legale concesso ad un inventore per un certo periodo di tempo, di solito 20 anni, in cambio della divulgazione pubblica dei dettagli di un’invenzione. Il brevetto conferisce al titolare il diritto d’impedire ad altri di realizzare, utilizzare o vendere l’invenzione senza autorizzazione. I brevetti sono utilizzati per proteggere le invenzioni e le innovazioni tecnologiche, come nuove macchine, processi e composti chimici.

I marchi e i brevetti hanno scopi diversi e sono disciplinati da leggi diverse. I marchi sono disciplinati dalle leggi sui marchi e servono a proteggere l’identità del marchio di un’azienda, mentre i brevetti sono disciplinati dalle leggi sui brevetti e servono a proteggere le invenzioni e le innovazioni tecnologiche.

È inoltre importante notare che mentre i marchi sono relativamente facili da ottenere e mantenere, i brevetti sono più difficili da ottenere e da mantenere. L’ottenimento di un brevetto richiede molto tempo e denaro ed  un procedimento d’esame da parte delle autorità competenti, mentre i marchi possono essere ottenuti con un processo relativamente meno complesso.

In sintesi, i marchi sono utilizzati per proteggere i nomi, i  loghi e gli slogan, mentre i brevetti sono utilizzati per proteggere invenzioni e le innovazioni tecnologiche. Entrambi sono importanti per proteggere la proprietà intellettuale di un’azienda e sono regolati da leggi diverse.

I marchi e i brevetti sono entrambe forme di tutela della proprietà intellettuale, utilizzate per proteggere diversi tipi di beni. Entrambi sono importanti per proteggere la proprietà intellettuale di un’azienda e possono aiutare l’azienda a stabilire e mantenere un vantaggio competitivo sul mercato.

Analogie:
  1. Sia i marchi che i brevetti sono forme di protezione della proprietà intellettuale.
  2. Entrambi hanno lo scopo di proteggere gli interessi del titolare del marchio o del brevetto, impedendo ad altri d’utilizzare o di trarre profitto dalla loro proprietà senza autorizzazione.
  3. Entrambi richiedono la registrazione presso l’ente governativo competente per poter essere applicati.
  4. Entrambi hanno un periodo di protezione limitato, al termine del quale i diritti scadono.
  5. Entrambi possono essere concessi in licenza o venduti.
Differenze:
  1. I marchi sono utilizzati per proteggere nomi, i loghi e gli slogan, mentre i brevetti sono utilizzati per proteggere le invenzioni e le innovazioni tecnologiche.
  2. Il processo d’ottenimento di un marchio è relativamente semplice rispetto a quello d’ottenimento di un brevetto. I brevetti richiedono un processo di esame più complesso.
  3. La durata della protezione è diversa: i marchi hanno un periodo di protezione di 10 anni rispetto ai brevetti, che di solito hanno una durata di 20 anni.
  4. I marchi sono utilizzati per proteggere l’identità del marchio di un’azienda e per contribuire a stabilire una forte identità del marchio, mentre i brevetti sono utilizzati per proteggere le invenzioni e le innovazioni tecnologiche.
  5. I marchi sono regolati dalle leggi sui marchi ed i brevetti dalle leggi sui brevetti.

In sintesi, i marchi e i brevetti sono entrambi strumenti importanti per proteggere la proprietà intellettuale di un’azienda. I marchi sono utilizzati per proteggere nomi di marchi, loghi e slogan, mentre i brevetti sono utilizzati per proteggere invenzioni e le innovazioni tecnologiche. Sebbene entrambi abbiano obiettivi simili, il procedimento per ottenerli e per mantenerli è diverso. I marchi sono relativamente facili da ottenere e da mantenere, mentre i brevetti sono più difficili e richiedono molto tempo.

I-conflitti-familiari-causano-la-perdita-di-valore-del-brand

I conflitti familiari causano la perdita di valore del brand

Una situazione che ci siamo trovati ad affrontare, per conto di uno dei nostri assistiti, è stata quella della perdita di valore di un brand. Infatti, a seguito di alcuni aspri dissidi familiari, un membro della famiglia ha deciso d’uscire dalla compagine societaria e fondare la propria impresa.

La criticità è nata dal fatto che il socio uscente ha poi cercato di capire come registrare un marchio identico in ambito comunitario, visto e considerato che si trattava di un patronimico, ossia il cognome della famiglia alla quale apparteneva La situazione che si è venuta a creare è stata quella di una grossa confusione nel segmento di mercato, visto che i due brand sono entrati in conflitto sotto tutti i punti di vista.

La situazione che, all’apparenza può sembrare paradossale, invece può risultare più comune di quello che si possa pensare, soprattutto di fronte alla presenza di un patronimico, ossia ad un asset al quale ognuno dei membri della famiglia ritiene di averne un diritto esclusivo e, quindi, al quale non vuole rinunciare per nessun motivo.

La vicenda che ne è sorta, nel caso di specie, è stata quella di creare un aspro conflitto che ha portato, prima ad avere un brand identico in ambiti geografici differenti, sebbene la fonte imprenditoriale fosse differente, poi a determinare una completa confusione per gli utenti finali, fuorviati dalla differente comunicazione ed, infine, dal danno d’immagine che ne è conseguito per il brand.

Un esempio che può chiarire al meglio questa situazione particolare venutasi a creare è quella del doppio stand, presso una fiera di settore, con lo stesso brand, se si eccettua alcuni aspetti grafici differenti. Tale situazione ha creato non poco sconcerto tra gli operatori del settore, che hanno visto lo stesso brand confliggere con sé stesso con l’inevitabile ricaduta in termini d’immagine. Questa situazione ci fa comprendere come il costo registrazione marchio venga influenzato non solo e non tanto dagli onorari professionali per ottenerne la protezione, ma anche dal corretto utilizzo che se ne viene a fare nel corso del tempo.

Nel caso di specie, dopo la tutela da parte del socio uscente dalla compagine famigliare, avente lo stesso patronimico (https://www.ufficiobrevettimarchi.it/blog-post/listituto-dove-nascono-gli-stilisti-famosi/), ne è seguita la richiesta di cancellazione del brand da parte dei soci storici, la vertenza poi si è conclusa con una transazione che ha visto una spartizione degli ambiti geografici di commercializzazione, al fine di non creare altre inutili sovrapposizioni tra i due operatori di mercato.

Sebbene si sia trovato un traballante accordo conciliativo tra le parti, scontato dire che la vicenda ha determinato un significativo detrimento per il brand che, probabilmente, avrà conseguenze pregiudizievoli anche nel corso degli anni avvenire. Infatti, situazioni di questo genere inficia sia la fiducia degli utenti finali sia l’immagine di una realtà produttiva vista oramai in una situazione di stallo e di conflitto interno. Situazione di questo genere possono risultare più comuni di quello che si possa pensare, visto che gli interessi economici non sempre coincidono e si allineano con gli equilibri familiari.

L'importanza di registrare nomi di società, marchi e brevetti

L’importanza di registrare nomi di società, marchi e brevetti

La necessità di proteggere la proprietà intellettuale nell’ambito aziendale, altamente competitivo di oggi, non può essere sottovalutata. La protezione legale e l’uso esclusivo possono essere ottenuti registrando la ragione sociale, i marchi ed i brevetti. In questo articolo discuteremo perché registrare i vostri beni è essenziale e come farlo.

L’importanza di dare un nome a una società

Il nome della vostra azienda è la pietra miliare dell’identità del vostro marchio. Registrando il nome della vostra società (registrare nome azienda) otterrete il diritto legale d’impedire ad altri di utilizzare un nome simile che crea confusione, il che è positivo per gli affari. Quando registrate il nome della vostra azienda in una determinata giurisdizione, ottenete il diritto esclusivo d’utilizzare quel nome all’interno di quella giurisdizione.Procedure per la registrazione del nome di un’azienda

  • Ricerca di un nome appropriato: Assicuratevi che il nome con cui volete registrare la vostra azienda sia disponibile prima di farlo. In questo modo si risparmiano tempo e fatica, evitando potenziali controversie con aziende già affermate.
  • Scegliere una forma di organizzazione: Quando avviate un’impresa, pensate se volete essere un proprietario unico, una società di persone o una società di capitali. Il processo di registrazione del nome varia a seconda del tipo di struttura.
  • Presentare il materiale di registrazione richiesto: Procurarsi il modulo di domanda, l’atto costitutivo e tutto ciò di cui si ha bisogno per la registrazione. Inviate questi materiali e il pagamento richiesto all’ufficio governativo o all’ufficio di registrazione competente per registrare il nome della vostra società (registrare nome azienda).
  • Attendere l’approvazione: A seconda della giurisdizione, il processo di registrazione potrebbe richiedere un po’ di tempo. Riceverete un certificato una volta completata e approvata la registrazione della vostra ragione sociale.
Salvaguardare I vostri marchi e brevetti

I marchi sono dei segni distintivi, ossia i loghi, i nomi o le frasi che identificano l’azienda come fonte di un particolare bene o servizio. La registrazione del marchio consente di salvaguardare la familiarità e l’integrità del marchio, fornendo una protezione legale contro le violazioni e le contraffazioni. I brevetti contribuiscono a salvaguardare le invenzioni, fornendo agli inventori una finestra di tutela esclusiva limitata. La registrazione del brevetto, come la registrazione del nome della vostra azienda, vi dà un vantaggio sul mercato, impedendo ad altri di trarre profitto dalla vostra idea o di copiarla senza il vostro consenso.

Procedure per la registrazione di marchi e brevetti

  • Esplorate i marchi ed i brevetti: Per evitare violazioni di marchi e ritardi nella registrazione, è essenziale controllare accuratamente il database dei marchi per verificare che il marchio desiderato non sia già in uso. Allo stesso modo, per sapere se la vostra innovazione è veramente originale e brevettabile, verificate i brevetti simili.
  • Presentare una domanda: Preparate la domanda di marchio disegnando un quadro dettagliato del marchio, dei prodotti che rappresenta e della classificazione in cui rientra. Allo stesso modo, create una domanda di brevetto completa che illustri in modo esauriente l’invenzione, le rivendicazioni e qualsiasi immagine di supporto. Rivolgersi ad un avvocato o ad un’agenzia di brevetti per farsi assistere a redigere il brevetto in modo che sia accurato e rispetti tutte le leggi applicabili. Inviare la domanda compilata e versare la tassa di deposito all’ufficio competente.
  • Test e report: L’ufficio marchi verificherà se la domanda presentata soddisfa o meno tutti i criteri per la registrazione. Se la registrazione viene concessa, il marchio ed il brevetto vengono pubblicati nella gazzetta ufficiale, consentendo ad altri di presentare evenyuali obiezioni. Allo stesso modo, l’ufficio brevetti verificherà l’originalità, l’assenza di ovvietà e la praticità nel settore. Se la domanda di brevetto viene accettata, vi verrà concessa la tutela brevettuale per la vostra idea.
  • Tutela attraverso la registrazione: Il vostro marchio ed il vostro brevetto saranno registrati dopo il periodo di opposizione e dopo aver risolto le relative obiezioni in modo soddisfacente per tutti. La protezione di un marchio e di un brevetto richiedono un rinnovo o un mantenimento in vita regolare ed un positivo esame della domanda.
Conclusioni

La registrazione di nomi commerciali, marchi e brevetti (marchi e brevetti) è fondamentale per salvaguardare la proprietà intellettuale, costruire il riconoscimento del marchio ed assicurarsi un vantaggio sul mercato. Le imprese possono proteggere i loro beni, prevenire le violazioni ed assicurarsi il successo futuro in un mercato dinamico, completando le procedure di registrazione necessarie. Dare priorità alla registrazione di questi beni immateriali è un buon investimento che può portare al successo futuro.

L’utilizzo-concreto-del-brand-conviene-muoversi-per-tempo

L’utilizzo concreto del brand: conviene muoversi per tempo?

Una delle fattispecie più frequenti nelle quali s’imbattono i nostri utenti è quella di come applicare in concreto la propria tutela marchio, per prevenire possibili violazioni da parte dei terzi soggetti, sia pure in buona fede, cerchiamo di fare degli esempi pratici che possano sgombrare il campo da possibili equivoci e/o fraintendimenti.

Una volta aver proceduto con la richiesta di depositare marchio, potrebbe nascere l’esigenza d’utilizzarlo in websites detenuti da terzi soggetti per finalità promozionali, oppure presso fornitori e distributori, qualora si svolga un’attività imprenditoriale, oppure presso altre realtà nelle quali si riveste la qualifica di socio insieme ad altri soggetti. In questi casi, depositare marchio significa mettere fin da subito al corrente quei terzi soggetti con i quali si abbia in essere del business, qualunque esso sia.

Ecco perché risulta consigliabile inviare fin da subito una circolare scritta che metta al corrente i terzi soggetti, con i quali si collabora attivamente, per renderli edotti sia del fatto che si è proceduto a tutela marchio a proprio nome sia che l’utilizzo dello stesso dovrà avvenire previa autorizzazione scritta e, secondo le modalità da indicare di volta in volta. Ovviamente, tale attività informativa potrà essere svolta con la massima serenità ed in un clima di mutua collaborazione professionale, ciò non toglie che è sempre opportuno e professionale puntualizzare che trattasi pur sempre di una risorsa esclusiva, intestata alla propria persona.

Discorso diverso dovrà essere fatto per quei soggetti con i quali non si collabora direttamente, ma solo indirettamente. In tale ipotesi, l’inoltro di una circolare informativa non potrà ritenersi sufficiente, quindi, si dovrà valutare un vero e proprio accordo scritto da sottoscrivere, per puntualizzare esattamente gli usi concreti che si potranno far fare del marchio ai terzi soggetti (https://www.ufficiobrevettimarchi.it/cessione-marchio-procedure/). In tale maniera, il corretto utilizzo del marchio verrà ottimizzato nei confronti del soggetto beneficiario, nel senso che quest’ultimo verrà reso edotto di quello che potrà o non potrà fare, evitando così inutili e sgradite sorprese che potrebbero essere fonte di conflitti tra le parti.

Chiaramente tali attività aggiuntive, rispetto a quella della tutela del brand, potrebbero incidere sul prezzo, vale a dire palesare dei maggiori costi rispetto a quelli inizialmente preventivati dal professionista prescelto. Diciamo subito che si tratterebbe di una spesa una tantum, visto e considerato che, poi, tale scrittura privata potrebbe essere riutilizzata per i vari e diversi soggetti terzi, magari apponendo solo delle lievi modifiche per quanto attiene le diverse modalità d’utilizzo del brand nei caso di specie. Nell’ipotesi in cui si volesse prescindere anche da tale ulteriore costo professionale, si potrebbe quantomeno valutare di far sottoscrivere al soggetto terzo, utilizzatore del marchio, un impegno scritto per attenersi alle direttive del titolare esclusivo per quanto riguarda l’uso del brand.

Da questi pochi esempi concreti, emerge come si tratti di un work in progress, per la serie un volta formalizzata il deposito ministeriale, bisogna poi selezionare a chi concederne o meno l’uso del brand, la modalità più corretta per farlo, monitorare costantemente che ci si attenga alle pattuizioni e agli accordi presi ecc. In buona sostanza, trattandosi di un’attività in divenire, si consiglia d’acquisire previamente e, sempre e comunque, tutte le informazioni utili, per poter poi decidere con cognizione di causa.

La-contraffazione-dei-brand-attraverso-i-nomi-a-dominio

La contraffazione dei brand attraverso i nomi a dominio

Una delle forme di contraffazioni più comuni s’esercita tramite i nomi a dominio, vale a dire si registra il domain name che corrisponde in tutto e  per tutto al brand. In questa maniera, si potrà poi creare il relativo website sul quale promuovere e commercializzare prodotti identici e/o similari a quelli del brand già tutelato.

Recentemente, per conto di un nostro assistito, ci siamo imbattuti proprio in una fattispecie del genere, vale a dire i principali brand dei profumi venivano palesemente contraffatti sui nomi a dominio tedeschi, sebbene i contenuti fossero in lingua finlandese. Nei suddetti domain names si poteva immediatamente notare i brand dei vari profumi internazionali, oltre a dei prezzi molto convenienti, vale a dire classico “specchietto per le allodole” per tutti quei consumatori che cercano i prodotti di loro gradimento a dei prezzi molto ribassati.

E’ ragionevole ritenere che questa tipologia di website abbia la finalità di estorcere piccole somme di denaro a ciascun singolo consumatore, magari poco avvezzo ai prezzi normalmente praticati dai brand per questo genere di prodotti. Scontato dire che il basso costo per registrare un marchio possa richiamare frotte di consumatori inesperti che, poi, si ritrovano a non ricevere nulla in cambio, oppure a ricevere dei prodotti completamente dissimili da quelli ordinati online.

Nel caso di specie, i nomi a dominio che rivendevano brand di lusso, a prezzi più che ribassati, erano ben tre, ognuno dei quali probabilmente andava ad intercettare una fetta ben precisa di consumatori finnici, visto e considerato che ognuno di essi presentava dei prodotti differenti l’uno dall’altro. I prodotti contraffatti, ognuno dei quali presentava il relativo simbolo ® del marchio registrato con la scheda prodotto, erano stati prelevati da vari siti di e-commerce, oppure ritoccati con Photoshop ecc.

La nostra attività è consistita nel contestare prima il contraffattore tedesco, poi scrivere al Register tedesco per poter aprire la segnalazione, successivamente contattare i vari servizi di hosting service provider per segnalare l’ingentissimo danno economico procurato ai vari brand, i quali poi si sarebbero dovuti attivare  con iniziative legali ad hoc.

Nell’occasione abbiamo constatato che le suddette segnalazioni non hanno sortito gli effetti desiderati, in quanto i vari provider non si ritengono responsabili dei contenuti postati sui nomi a dominio, nonostante gli stessi risultino palesemente contraffattori. Ecco perché è stato necessario ricorrere “alle maniere forti”, vale a dire si è dovuto contattare direttamente i brand internazionali più notori, affinché intraprendessero iniziative comuni sia per tutelare i propri brand sia per tutelare i consumatori di quel segmento di mercato.

L’attività in questione ha rivelato senza dubbio le numerose sfaccettature con le quali si manifesta a giorni nostri il “mercato del falso”, ecco perché s’invita ad utilizzare solo ed esclusivamente i canali ufficiali e ha segnalare ai propri consulenti / autorità competenti i nomi di dominio contraffattori sui quali viene commercializzata merce palesemente falsa o, quantomeno, di dubbia provenienza.

Contattaci


Inviaci una mail e Seguici su Facebook

Twitter

Contattaci


Bologna

Via Schiassi, 2 -
40138 Bologna (BO)
Tel. + 39 331 2249228.
e-mail: info@ufficiobrevettimarchi.it
partita iva: 01588450435

Civitanova Marche

Via Berni, 7
62012 Civitanova Marche (MC)
Tel. + 39 331 2249228
e-mail: info@ufficiobrevettimarchi.it
partita iva: 01588450435

Fai una Domanda

Compila la tua richiesta:
l'Ufficio risponderà il prima possibile.
VAI AL FORM

Bologna

Via Schiassi, 2 -
40138 Bologna (BO)
Tel. +39 331 2249228
e-mail: info@ufficiobrevettimarchi.it



Civitanova Marche

Via Berni, 7
62012 Civitanova Marche (MC)
Tel. +39 331 2249228
e-mail: info@ufficiobrevettimarchi.it

Apri la chat
Buongiorno,
Come possiamo aiutarti ?