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Come tutelare la proprietà intellettuale

Tutelare la proprietà intellettuale permette di valorizzare le proprie idee, salvaguardare i propri investimenti, legittimare i propri diritti, per evitare di ritrovarsi impreparati nei momenti topici, vista la complessità e tecnicità della normativa di riferimento. Vediamo insieme come fare.

Cosa valutare prima di tutelare la Proprietà Intellettuale

Molti utenti ci sottopongono le proprie idee, confidando che gli strumenti legali (brevetto, marchio ecc.) con la relativa normativa (Codice della Proprietà Intellettuale) possano salvaguardarli a 360° nelle loro iniziative imprenditoriali e possano tenerli al riparo da qualsiasi sorpresa.

Tuttavia, è bene non sottovalutare come la propria idea inventiva debba essere previamente analizzata ed esaminata nei dettagli, per verificarne la possibile tutela, ossia la rispondenza ai vari requisiti imposti dalla normativa, per ottimizzare i costi-benefici e i possibili sbocchi economico-commerciali. Un business plan completo dovrebbe prevedere anche questi passaggi e queste verifiche.

Allo stesso tempo, qualora non si disponga di un’adeguata struttura imprenditoriale, atta ad implementare, commercializzare, distribuire il prodotto/servizio che nascerà dalla propria idea innovativa, sarà strategico valutare previamente le possibili collaborazioni, partnership con i soggetti terzi, per non ritrovarsi nella spiacevole situazione di non poter sfruttare al meglio la propria idea innovativa. In buona sostanza, il progetto di tutela non è legato esclusivamente alla procedura tecnico-normativa, da assolvere presso i vari Uffici competenti, ma necessita di un attento esame ed una valutazione di tutti i singoli step progettuali e realizzativi.

Come proteggere le idee creative

Per proteggere le proprie idee creative, le strade percorribili sono essenzialmente due:

  • Know-how;
  • Tutela normativa;
Nella prima ipotesi, si potrebbe valutare di decidere di mantenere il segreto, semplicemente non divulgando le informazioni sensibili ai terzi soggetti.

Nella seconda ipotesi, si potrebbe accedere ai vari strumenti legali offerti dalla normativa, vale a dire:

  • Brevetto: soluzione di un problema tecnico, irrisolto allo stato attuale della tecnica;
  • Marchio: segno distintivo, denominativo e/o figurativo, che contraddistingue un soggetto, differenziandolo dai competitor;
  • Modello di utilità: perfezionamento, miglioramento di una soluzione tecnica per migliorarne l’efficacia, la performance di un prodotto già esistente;
  • Modello o disegno: tutela la forma, i lineamenti, i contorni che conferiscono ad un prodotto un valore aggiunto in termini di design;
  • Tipografia di un circuito a semiconduttori: tutela una serie di disegni che rappresentano lo schema tridimensionale di cui si compone un circuito a semiconduttori;
  • Nuova varietà vegetale: tutela le nuove scoperte nel campo vegetale;
  • Copyright: tutela le opere dell’ingegno, dai libri, alle composizioni musicali, programmi per elaboratore;
  • Nome di dominio: segno distintivo necessario per poter realizzare il proprio sito web, equiparato al marchio in termini di tutela giuridica. Proteggerlo significa potersi tutelare in caso di Cybersquatting.

Chiaramente, ogni idea innovativa risulta diversa dall’altra, quindi, non esiste una formula universale che possa applicarsi indistintamente alle varie ipotesi, infatti, se risulta preferibile mantenere il segreto per “l’ingrediente speciale” che costituisce il valore aggiunto di una ricetta culinaria, risulta indispensabile adottare lo strumento legale più idoneo per la specifica idea inventiva che, prima o poi, verrà inevitabilmente scoperta dal proprio competitor, al fine di evitare che quest’ultimo consegua un vantaggio decisivo nel proprio segmento di mercato.

Dove proteggere le proprie idee creative

Altro fattore d’importanza strategica è quello di conoscere l’ambito geografico della possibile tutela, sia per ottimizzare i propri investimenti, sia per evitare di trovarsi sbarrato l’accesso in uno o più Paesi d’interesse. Di conseguenza, farsi assistere da un professionista esperto per programmare in anticipo i possibili sbocchi commerciali, compatibilmente con il proprio budget d’investimento, potrebbe fare la differenza per il proprio business.

A tal proposito, segnaliamo che gli strumenti legali consentono di ottenere una tutela nazionale, comunitaria, oppure internazionale, ma pur sempre legata a una lista di singoli Paesi extra-europei; in altre parole, non esiste un marchio o un brevetto valido a livello mondiale, viste le diverse normative alle quali dover fare riferimento.

Inoltre, visto il costante diffondersi del commercio online, tale valutazione risulta oramai imprescindibile, prima di affrontare concretamente il possibile progetto di tutela della propria idea inventiva.

Quale budget stanziare per tutelare la proprietà intellettuale:

Altro aspetto fondamentale, solitamente non programmato nei dettagli dagli utenti che ci contattano, è quello di valutare previamente il possibile budget d’investimento per tutelare la propria proprietà intellettuale.

Il consiglio pratico che ci sentiamo di fornire a tutti i nostri lettori è quello di procedere step by step nella tutela, ossia di non precorrere i tempi con investimenti troppo onerosi, prendendosi il tempo necessario per verificare “la risposta” del mercato, sia per ottimizzare le risorse da investire sia per valutare i successivi e graduali investimenti da sostenere nel corso del tempo.

Visto che si tratta di un’attività in continua e costante evoluzione, acquisiti i primi feed-back dal mercato, si potrà decidere se e in quali Paesi estendere eventualmente la tutela esclusiva della propria proprietà intellettuale.

Se siete interessati a proteggere la vostra proprietà intellettuale, il nostro Studio specializzato in registrazione di marchi e brevetti è a vostra disposizione per fornirvi assistenza.

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