Marchio nazionale o comunitario
Chi è già titolare di un marchio nazionale o comunitario e desideri estenderne tale protezione in uno o più Paesi stranieri, può depositare delle altre domande di registrazione nei singoli Paesi d’interesse per ottenere la protezione. L’estensione dell’originaria domanda di marchio può essere fatta sia per singoli Paesi oppure attraverso l’Accordo o il Protocollo di Madrid. Nel primo caso, il richiedente dovrà depositare tante domande di marchio quanti sono i Paesi d’interesse, direttamente presso l’Ufficio competente. Ciò significa che queste domande di registrazione di marchio straniere avranno, le une rispetto alle altre, una vita del tutto autonoma, sia nel corso delle rispettive fasi di esame sia di concessione, che per quanto attiene le formalità necessarie al loro successivo rinnovo. Per i Paesi aderenti all’Accordo e al Protocollo di Madrid (v. elenco) è, invece, possibile procedere ad un deposito unico cumulativo presso WIPO, ossia l’Organizzazione mondiale per la Proprietà Intellettuale, in una sola lingua e con costi decisamente minori. Con un deposito internazionale si avrà un fascio di marchi nazionali, corrispondenti ai Paesi d’interesse tra quelli che hanno sottoscritto e ratificato l’Accordo o il Protocollo (https://www.ufficiobrevettimarchi.it/utilita/domande-sui-marchi/registrare-il-marchio-cinese/preview=true&preview_id=1369&preview_nonce=34b3ca5a54&post_format=standard. Ogni Ufficio nazionale mantiene però il diritto di rigettare la tutela del marchio. La registrazione di marchio per singoli Stati è obbligatoria allorquando si intenda estendere una registrazione italiana in quei Paesi che non aderenti all’Accordo o al Protocollo di Madrid ed è, invece, consigliabile – nella prospettiva della riduzione dei costi – allorquando si decida di estendere una registrazione di marchio in uno o pochi di quegli Stati che pure hanno aderito all’Accordo o al Protocollo.
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