Cessione del marchio: tutto quello che c’è da sapere
La cessione del marchio è una delle modalità per sfruttare appieno il proprio bene immateriale. Infatti, la possibilità di acquisire o vendere il proprio marchio prescinde totalmente dalla cessione del proprio ramo d’azienda. Di conseguenza, il “passaggio di mano” del marchio è divenuto estremamente appetibile. Vediamo qui come funziona la procedura.
Procedura e adempienti per cedere un marchio
Una semplice scrittura privata tra acquirente e venditore e la successiva trascrizione (variazione soggettiva della titolarità) presso il Dipartimento Marchi del Ministero dello Sviluppo Economico, consentono il passaggio del bene immateriale. Pagando le debite tasse presso l’Agenzia delle Entrate e formulando l’apposita istanza da depositare presso il Ministero, è possibile intraprendere l’attività di cessione di un marchio.
Più complesse e articolate risultano le attività di cessione e trascrizione dei marchi internazionali, per le quali consigliamo di farvi assistere da studi specializzati per evitare di incorrere in errori e disguidi burocratici-amministrativi.
Per quanto tempo è valido un marchio ceduto
Dal momento del deposito della suddetta istanza, il marchio può essere trasferito, a patto che tutti i relativi adempimenti siano stati correttamente eseguiti. Il marchio ceduto resterà valido fino alla sua naturale scadenza decennale, quando sarà possibile rinnovarlo a cura del cessionario.
Quanto costa cedere un marchio
Le spese procedurali e le tasse sono legate alla singola normativa con la quale ci si dovrà confrontare, oltre ai costi professionali per la preparazione e il deposito dell’istanza, del contratto ecc. presso l’Ufficio competente. Una stima di spesa a livello italiano può essere ricompresa tra le 1.500 e le 2.000 Euro, mentre i range dei costi per la cessione e la trascrizione del marchio a livello internazionale possono essere stimati tra i 1.800 e i 2.500 Euro.
BOZZA DI CONTRATTO DI CESSIONE DI UN MARCHIO
Perché cedere un marchio (e perché acquisirlo)
Oltre all’evidente e semplice ragione di voler monetizzare il proprio bene immateriale, per cedere il proprio marchio ci potrebbero essere ragioni legate alla chiusura e/o liquidazione della propria attività economico-imprenditoriale, ragioni societarie, ecc. Il marchio riveste un ruolo strategico, quindi, risulta necessario valutare con estrema cautela la possibile cessione dello stesso.
Dall’altro lato, ci possono essere diverse motivazioni che spingono ad acquisire un marchio registrato da altri.
I nuovi compratori dei marchi italiani
Da oramai diversi anni si è prima diffuso e poi consolidato il trend di acquisire i marchi italiani, da quelli sportivi, a quelli della moda, a quelli enogastronomici, visto l’evidente appeal di cui godono a livello internazionale. In particolare, gruppi e società cinesi risultano interessati ad acquisire per poi rilanciare i suddetti marchi, al fine di assumere un ruolo di primo piano all’interno del segmento di mercato. Infatti, l’acquisizione dei marchi italiani è divenuta nel corso degli ultimi anni una forma di investimento piuttosto diffusa.
Questi grandi investitori, dunque, acquisiscono marchi importanti, secondo le norme previste, anziché registrare marchio privi di storia e con una reputazione da creare da zero. Anche questo è un modo di fare business.
Se avete bisogno di consulenza per la cessione del vostro marchio, scriveteci all’indirizzo e-mail info@ufficiobrevettimarchi.it o chiamateci al numero 331 2249228.
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